Quest’anno il Natale alla Cantina Marilina Bio Vegan Wines di Noto, della giovane imprenditrice Marilina Paternò, sarà solidale. Infatti, Marilina insieme alla sua famiglia, con cui conduce l’azienda, ha deciso di devolvere una parte del ricavato proveniente dalla vendita delle cassette natalizie alla Onlus “I love Norcia”, creata in seguito al terremoto che il 30 ottobre ha messo in ginocchio la cittadina di Norcia, “per sostenere, promuovere e valorizzare quel territorio al fine di favorirne la ricostruzione e la rinascita della comunità”. Cantina Marilina Bio Vegan Wines, nata nel 2001 dal desiderio della famiglia Paternò di produrre vini naturali, basando il suo progetto di produzione sul rispetto per il territorio, per la terra e per le tradizioni, non poteva restare indifferente a tale tragedia: “Io e la mia famiglia siamo sempre stati attenti al territorio che ci circonda, avendo rispetto per ciò che la natura ogni giorno ci dona, dai prodotti agli animali, pertanto non potevamo, nel nostro piccolo, non sostenere un’esigenza che viene dall’uomo”, così Marilina spiega il motivo di tale scelta.
Le cassette, realizzate con massello di pino, sono di diverse misure ed è possibile scegliere i vini che si desidera inserire al loro interno. Vini biologici, poco filtrati, non refrigerati, vinificati seguendo la filosofia dell’azienda, a conduzione familiare, orientata alla rivisitazione dei tradizionali metodi di produzione: vigneti storici, il mantenimento per alcune tipologie di uve del sistema di allevamento ad alberello, macerazione sulle bucce, appassimenti al sole delle uve, fermentazione ed affinamento in vasche di cemento con lieviti naturali. Ogni etichetta esprime totalmente il territorio all’interno e all’esterno, nel packaging.
Dal 2014, oltre alle Riserve Marilina, un Nero d’Avola doc, un Grecanico, un Nero d’Avola passito e un moscato passito e ai Monovarietali, Cuè, un Moscato bianco secco, Sketta, un Grecanico, Ruversa, un Nero d’Avola, si produce vino vegano, nel rispetto del disciplinare ICEA e certificato, che prevede l’eliminazione di ogni sostanza di origine animale utilizzata durante la preparazione, come i più utilizzati “chiarificanti”, ammessi dalle attuali normative nelle produzioni convenzionali, come l’albumina d’uovo, la caseina, la gelatina e la colla di pesce.
“Produrre vino biologico e vegano vuol dire ritornare alle antiche pratiche di vinificazione, cercando di non manipolare i procedimenti di trasformazione e mantenere così la naturalezza del prodotto. Crediamo fermamente nei concetti di sano, consapevole, naturale e quella vegan è una scelta etica di rispetto per gli animali. A prima vista ciò potrebbe apparire come una rinuncia, ma in realtà si tratta solo di un passaggio a un modo di vivere che presto diventerà il più naturale e adatto a noi stessi e alle idee in cui crediamo”.